KönCeRT, la rivoluzione energetica parte dal basso
    Da 19 visionari a oltre 300 soci in poco più di due anni. È lo splendido risultato portato a casa da KönCeRT, la comunità energetica rinnovabile nata nell'agosto 2023 nella Piana Rotaliana che sta dimostrando come la transizione ecologica possa essere davvero democratica e partecipata.
Il nome richiama il concetto di concerto musicale, dove è l'armonia dell'insieme a creare la melodia."Kön" per Königsberg, il castello che domina la valle, "CeRT" per Comunità energetica Rinnovabile per Tutti. Un gioco di parole che nasconde una filosofia precisa: l'energia pulita non può essere solo affare di grandi corporation, ma essendo un bene di prima necessità deve partire dalle comunità locali.
Un'idea, un movimento
Tutto è nato dal sogno di quattro cittadini – Enzo, Elena, Giovanni e Gabriella – che nel 2022 hanno iniziato a immaginare che sul loro territorio potesse nascere una comunità energetica, un modo diverso di produrre e consumare energia. «Non volevamo solo parlare di ambiente, volevamo agire concretamente sul territorio», spiega il presidente Enzo Tomasi. L'8 agosto 2023, 19 tra cittadini, artigiani, rappresentanti di cantine vinicole, la banca locale e perfino l'asilo nido, hanno fondato la cooperativa.
Oggi i numeri raccontano una forte crescita: 311 soci a fine settembre 2025, di cui 249 famiglie, 60 aziende, un ente pubblico e un'organizzazione di volontariato. Ma soprattutto ci sono 70 prosumer, chi produce e consuma energia rinnovabile (il 70% è in fase di installazione) e 241 consumer distribuiti su cinque configurazioni che coprono la Piana Rotaliana, l’Altopiano della Paganella, una parte della Val di Cembra e Trento.
Consulenza come servizio pubblico
La vera innovazione di KönCeRT non è solo tecnologica, ma sociale. La cooperativa ha infatti attivato in molti comuni uno sportello energia, presidiato da volontari formati. «Non vendiamo nulla, informiamo – sottolinea Elena Stopelli, vicepresidente –. Aiutiamo a leggere le bollette, a scegliere il fornitore giusto, a capire se conviene installare un impianto fotovoltaico».
Lo sportello di San Michele all'Adige, il primo aperto nel gennaio 2024, ha fatto scuola. Oggi ce ne sono altri quattro: Mezzocorona, Mezzolombardo, Trento (presso l'emporio solidale Edera) e da settembre anche a Lavis. Tutti operativi ogni settimana, con orari serali per permettere anche a chi lavora di arrivarci, sul sito orari e giornate.
La consulenza per gli impianti fotovoltaici è gratuita per i soci, grazie a una partnership con la startup Alpinvision. «Utilizziamo una piattaforma digitale che dimensiona l'impianto ottimale in base ai consumi reali – spiega il consigliere Simone Berlanda –. Poi mettiamo in contatto il socio con installatori convenzionati, garantendo trasparenza e saper fare. Il socio è libero di utilizzare l’installatore che preferisce».
KönCeRT e l’Europa
Il progetto trentino ha attirato l'attenzione della Commissione Europea, che ha selezionato KönCeRT per due bandi prestigiosi. Il primo, RECAH, nel 2023 ha permesso di strutturare la prima configurazione con il supporto dell'esperto europeo. Il secondo, Communities for Climate, per sviluppare un "ecosistema sociale” che unisca sostenibilità energetica e senso di comunità. L'obiettivo più ambizioso? «Realizzare un impianto solare collettivo che possa anche contrastare la povertà energetica sul territorio – ci dice la consigliera Viviana Tarter –. L'impianto collettivo rappresenta eticamente quello che vogliamo essere. Dimostrare che insieme possiamo realizzare progetti che da soli sarebbero impossibili per piccole comunità come la nostra». A settembre 2025 KönCeRT ha anche presentato domanda per il bando European Energy Communities Facility.
Giovani e comunità
«Se vogliamo che la transizione energetica sia davvero condivisa, dobbiamo coinvolgere i giovani» aggiunge la vicepresidente. È per questo che KönCeRT ha avviato collaborazioni strutturate con le scuole superiori del territorio.
Nel 2024, 50 studenti dell'Istituto Artigianelli di Trento hanno lavorato alla creazione del logo della cooperativa. Quest'anno è la volta di un modello 3D in scala ridotta di una Cer, realizzato con l'Istituto Marconi di Rovereto.
La crescita di KönCeRT si misura anche dalla partecipazione agli incontri pubblici, ben 12. Si è partiti con 44 persone a San Michele nel 2023, per arrivare alle 91 di Mezzocorona nel 2024 e alle 90 di Trento un anno dopo. Ogni sera è un'opportunità per ascoltare dubbi, raccogliere idee, costruire insieme.
KönCeRT si regge interamente sul volontariato del Cda e di una ventina di sportellisti. Ha ricevuto il supporto di Federazione, Cassa Rurale Val di Non –Rotaliana e Giovo e Provincia. «Ma il nostro sogno – spiega Efrem – è diventare autosufficienti e assumere under 35. Vogliamo dimostrare che la sostenibilità può anche creare occupazione di qualità».
I prossimi traguardi
Gli obiettivi a breve termine sono ambiziosi ma concreti: coinvolgere altre 100 famiglie e 10 aziende entro il 2025, portare a termine la maggior parte degli impianti fotovoltaici in fase di costruzione e attivazione, aprire nuove configurazioni. E soprattutto realizzare quell'impianto collettivo che rappresenterebbe una pietra miliare per la comunità energetica. La cooperativa sta lavorando anche per convincere almeno due società pubbliche ad associarsi, per arrivare al 100% di energia autoconsumata virtualmente.
«Non abbiamo la bacchetta magica – conclude il presidente – ma riteniamo che i Comuni dovrebbero affidare in concessione alle comunità energetiche in forma gratuita i tetti del patrimonio pubblico. Basterebbe seguire l’esempio di Roma capitale che ha approvato un regolamento per l’amministrazione condivisa dei beni comuni. La nostra cooperativa dimostra che, quando le persone si mettono insieme per un obiettivo comune, anche la transizione energetica diventa possibile. E soprattutto equa, perché i benefici restano sul territorio, vengono distribuiti tra tutti i soci e nel sociale».
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